Le varie fasi che compongono le operazioni di manutenzione ordinaria da eseguirsi sulla centrale di depurazione e alcuni accorgimenti tecnici che possono rendere tali operazioni più agevoli.
Cestello del prefiltro
E’ opportuno adottare un cestello del prefiltro di ampie dimensioni. Questo rende possibile ridurre la frequenza di pulizia ad una volta la settimana. Questo vale anche per le piscine coperte, nelle quali le impurità da trattenere, in mancanza di foglie, sono per lo più rappresentate, capelli.
Il coperchio del prefiltro dovrà essere ad apertura rapida per evitare perdite di tempo nelle operazioni di apertura e di chiusura. A monte e a valle del prefiltro dovranno essere poste due saracinesche di intercettazione per evitare di dover agire su tutte le altre.
Pompe di circolazione
Le pompe di circolazione vanno periodicamente ingrassate, va misurato inoltre l’assorbimento elettrico per controllare il rendimento. Qualora l’impianto sia dotato di pompe di riserva, è bene alternarne il funzionamento per mantenerle più efficienti.
Filtri
Ciascun filtro dovrà essere dotato di due manometri per la misurazione della pressione dell’acqua, in ingresso e in uscita. Il differenziale di pressione costituisce l’indicatore della necessità di lavaggio in controcorrente delle masse filtranti. Il lavaggio dovrà comportare la semplice manovra di una valvola centralizzata, che provvederà a regolare il flusso dell’acqua nelle diverse direzioni. La durata del lavaggio sarà compresa fra 10 e 15 minuti, con l’impiego quindi di ridotte quantità d’acqua e tempo ridotto del personale, con risparmio nelle spese di gestione.
In caso di completa automatizzazione degli impianti, tali operazioni avverranno senza l’intervento di personale con un risparmio ancora più consistente.
Impianti di dosaggio del disinfettante
La manutenzione degli impianti di dosaggio riguarderà la preparazione delle soluzioni entro i serbatoi. E’ quindi importante che i serbatoi abbiano un’elevata capacità, riducendo la frequenza degli interventi. E’ consigliabile inoltre dotare i serbatoi di galleggianti elettrici di minima che arrestino le pompe dosatrici a serbatoio semivuoto, evitando che si disinneschino, ed azionando un allarme. In tal modo si evita di dover innescar nuovamente le pompe dosatrici non appena pronte le soluzioni.
Le analisi relative al cloro residuo e al pH possono essere effettuate automaticamente mediante l’installazione di apparecchiature e strumentazioni elettriche o elettroniche, che consentono anche di effettuare la registrazione grafica dei valori rilevati. Oltre a ciò, è possibile analizzare in forma automatica anche il grado di torpidità e l’eventuale valore di potenziale redox o di ossido-riduzione che è indicativo del grado di attività presente nell’acqua.
Esistono anche impianti di analisi che prevedono la regolazione automatica dei dosaggi degli agenti chimici in funzione delle necessità dell’acqua di vasca. Tuttavia, la loro precisione è influenzata dal tempo morto intercorrente tra il momento dell’analisi e del dosaggio correttivo e il momento del controllo dei risultati ottenuti con la correzione effettuata. Infatti, poiché le analisi sono condotte in centrale di depurazione ed immediatamente effettuati i dosaggi corretti, è indispensabile attendere il completamento del ciclo, ivi compreso il tempo di permanenza dell’acqua in vasca (tempo di riciclo), prima di rilevare i risultati delle correzioni. Occorre quindi eliminare tale tempo, dell’ordine di alcune ore, per garantire una completa affidabilità del sistema automatico.
Controlli chimico-fisici
Almeno una volta ogni due ore è indispensabile il controllo dei valori di pH e cloro residuo per garantire condizioni idonee sotto l’aspetto igienico-sanitario dell’acqua di vasca. Il valore del pH deve essere sempre compreso tra un minimo di 6,5 e un massimo di 7,5. Un valore inferiore al minimo (ambiente acido) provocherebbe aggressività nell’acqua e rallentamento del processo di flocculazione delle sostanze organiche e deve essere corretto con aggiunta di un prodotto alcalino (composti di soda). Un valore superiore al massimo (ambiente alcalino), come avviene impiegando ipoclorito di sodio quale disinfettante, provocherebbe un rallentamento dell’azione, favorendo l’eventuale proliferazione di alghe e batteri. L’ambiente alcalino dovrà essere corretto con aggiunta di un prodotto acido (acido cloridrico o altri composti idonei).
Il protocollo di conduzione e di autocontrollo
Un protocollo di autocontrollo può essere molto utile come strumento per la programmazione dei controlli interni da attuarsi al fine di limitare i pericoli igienico- sanitari propri degli impianti natatori (sia indoor che outdoor). Tale strumento recepisce le indicazioni dell’Accordo Stato- Regioni (aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio) e le linee guida dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità (tutela della salute pubblica rispetto al rischio microbiologico e chimico). Attraverso l’analisi dei potenziali pericoli dovuti al rischio microbiologico ed a quello legato alle sostanze chimiche utilizzate in tali impianti natatori il protocollo stabilisce una serie di misure preventive da adottare.
Fattori di rischio legati alle persone
I nuotatori rappresentano la principale causa di contaminazione dell’acqua della vasca. La contaminazione microbica e quella chimica dell’acqua crescono con il crescere del numero di bagnanti; è quindi necessario rispettare il carico della piscina (rapporto fra nuotatori e dimensioni della vasca) al fine di non vanificare i sistemi di bonifica dell’acqua. I visitatori rappresentano un rischio per i germi patogeni che trasportano sui vestiti e soprattutto sulle scarpe. Al fine di evitare la contaminazione è quindi necessario vietare ai visitatori l’accesso delle zone usate dai nuotatori , e organizzare un sistema di percorsi e zone di fruizione separati.
Fattori di rischio legati alle sostanze chimiche
Tali rischi possono essere tenuti sotto controllo in un impianto natatorio adeguatamente gestito con appropriate concentrazioni di disinfettante, PH nei limiti, impianto sottoposto ad accurata manutenzione e controllo frequente degli indicatori microbiologici e non microbiologici. La qualità dell’aria nelle piscine indoor deve basarsi sul rispetto dei parametri microclimatici, dalla temperatura alla ventilazione e umidità. Al fine di abbattere la concentrazione delle sostanze volatili, dei trialometani e dei derivati della disinfezione (cloramine) è importante operare una corretta manutenzione dell’impianto di condizionamento/riscaldamento e del ricambio dell’aria al fine di ridurre i rischi per i nuotatori, i visitatori e il personale impiegato.
Analisi dei potenziali pericoli igienico-sanitari
Misure preventive da adottare
Acqua
Provvedimenti di bonifica:
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reintegro giornaliero dell’acqua (pari al 5% del volume piscina);
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riciclo dell’acqua;
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disinfezione dell’acqua e condizionamento chimico;
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filtrazione dell’acqua.
Percorsi
La pulizia e la disinfezione dei percorsi a piedi nudi,dei gabinetti, delle docce e degli spogliatoi con prodotti specifici ad azione antimicotica ed antiverruche deve essere praticata due volte al giorno.
Ambiente
La disinfezione dell’ambiente, fondamentale per la profilassi contro il rischio di infezione, deve esprimersi a due livelli:
disinfezione giornaliera (tutti i giorni);
disinfezione periodica (ogni sei mesi) meccanica e chimica.
Infine è necessario ogni giorno operare con apposito aspiratore mobile per eliminare le impurità più pesanti che si depositano sul fondo delle vasche, delle vaschette lavapiedi, delle pavimentazioni adiacenti alla vasca, delle griglie e dei canali di sfioro.
Comportamento
Al fine di prevenire rischi igienico-sanitari è necessario offrire una appropriata informazione ed educazione sanitaria, norme dirette all’ambiente e basate sulla presenza e il rispetto di un regolamento chiaro, semplice e funzionale.
Un punto di forte criticità è infatti il comportamento di utenti e personale della piscina.
E’ necessario che si entri in vasca dopo aver fatto una doccia saponata al fine di limitare la distribuzione di germi contaminanti. Naturalmente il personale per primo dovrà rispettare le norme comportamentali offrendo un buon esempio di correttezza e di rispetto delle norme. In ogni impianto dovrà essere individuato un responsabile del sistema di monitoraggio che annoterà su apposito registro tutte le fasi di bonifica dell’ambiente e tutte le azioni correttive adottate per evitare la contaminazione della vasca.
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